L'Assemblea dell'O.U.A.
ORGANISMO UNITARIO DELL'AVVOCATURA ITALIANA


tenutasi in Siracusa

(ai sensi degli artt. 4 e 5 dello Statuto)

il Congresso Nazionale Forense Straordinario

in Verona, dal 12 al 15 dicembre 2002

  • con il titolo:

AVVOCATI OGGI
PIÙ UNITI PER LA TUTELA DEI DIRITTI

 





Documenti audiovisivi

 

 


AVV. GAETANO ROMANO
Per la prima volta nella sua storia l'ANPA ha deciso di accogliere l'invito a presenziare al massimo appuntamento forense, che riunisce gli organi istituzionali e le associazioni di categorie che rappresentano a vari livelli e con differenti ruoli il mondo dell'Avvocatura italiana. In relazione all'OUA ed alla sua dotta carenza di rappresentatività, riteniamo che l'Organismo Unitario dell'Avvocatura debba rappresentare unitariamente le istanze e le esigenze del mondo forense tutto, nessuno escluso. Attualmente dell'OUA non fanno parte circa 50.000 praticanti e neo avvocati, storicamente rappresentati dall'ANPA da quasi dieci anni, la Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati, nell'Unione Camere Penali Italiane. Auspichiamo in tale senso che i colleghi penalisti possano recedere dalla loro posizione di isolamento. Riteniamo un importante segnale di apertura l'invito espresso dall'OUA all'ANPA ad essere presente qui a Verona con una propria delegazione, ove, nella veste di organo attualmente esterno all'Organismo Unitario dell'Avvocatura, ci permettiamo di rilevare sotto il profilo statutario come si debba mantenere l'incompatibilità tra l'essere componenti dell'organismo e le cariche istituzionali forensi. Sarebbe opportuno altresì garantire l'elezione diretta del Presidente e dei componenti dell'assemblea da parte della base, in modo da assicurare un maggiore vincolo di fiducia tra gli organi statutari del rinnovato organismo unitario dell'Avvocatura e i singoli avvocati. Allo stesso tempo siamo contrari a forme di decentramento degli organi OUA a livello distrettuale, perché si creerebbero dei cloni dei Consigli dell'Ordine locali. Auspichiamo infine che nell'Organismo Unitario dell'Avvocatura possa essere garantito un più vasto coinvolgimento a tutti i livelli delle associazioni maggiormente rappresentative sul territorio nazionale, vera linfa vitale del mondo forense nel dibattito giudiziario. Colleghi, a questo congresso l'ANPA arriva con la consapevolezza della responsabilità che su di noi grava di rappresentare in questa sede le istanze, le aspettative di 50.000 tra praticanti ed avvocati fino a tre anni dall'iscrizione all'Albo professionale. Tale parziale mutazione genetica ha consentito all'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati - questa è la nuova dizione per esteso dell'acronimo ANPA - di allargare lo spettro delle proprie tematiche di riferimento a tutte le questioni che riguardano anche la giovanissima Avvocatura; senza tuttavia dimenticare la questione fondante la nostra associazione, ovvero l'accesso alla professione. Su questo importante tema afferente il nuovo sistema di accesso alla professione, l'ANPA ha assunto, a seguito dell'elezione del nuovo organigramma nazionale, una posizione seria e coraggiosa nel contempo, resistendo ad ansie rivendicative di carattere parasindacale che non ci appartengono. A suffragio di ciò l'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati conferma l'assoluta necessità di un esame di abilitazione per l'abilitazione professionale. Se questa è la posizione storica dell'ANPA, che l'ANPA stessa ha assunto negli ultimi anni, una nostra nuova impostazione programmatica elaborata negli ultimi mesi ci rende disponibili a convenire sulla linea di riforma dell'accesso alla professione che è stata illustrata dal Presidente Danovi ad una nostra delegazione nell'ultimo incontro che noi abbiamo avuto al Ministero di Giustizia, atteso che il nuovo sistema dovrebbe prediligere la formazione obbligatoria attraverso le scuole di specializzazione e le rinnovate scuole forensi, che traghetterebbero l'aspirante Avvocato a un esame di abilitazione più conferente agli obiettivi di giustizia che tutti noi perseguiamo. Al fine di offrire al dibattito congressuale la serietà e il coraggio delle nostre posizioni, non abbiamo paura a dichiararci acerrimi nemici sia delle cosiddette scorciatoie spagnole ai fini dell'abilitazione forense, sia del cosiddetto turismo forense verso taluni distretti di Corte d'Appello ritenuti, a torto, più indulgenti, né tanto meno abbiamo alcun timore nel chiedere una lotta senza quartiere ai praticanti fittizi. In tale contesto risulta assolutamente inconferente agli obiettivi in parola la paventata ipotesi di rendere propedeutico all'esame di Magistratura l'acquisizione del titolo di Avvocato. Tutto ciò avrebbe il solo risultato di incrementare in misura esponenziale il numero di candidati agli esami annuali, con risultati inversamente proporzionali a quelli per cui oggi siamo tutti riuniti. Ciò premesso, l'ANPA ritiene che non si debba limitare l'analisi all'accesso alla professione legale all'esame di abilitazione ma, per converso, si debba seguire il giovane professionista anche nel momento successivo all'abilitazione. A dimostrazione di ciò l'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati ha raccolto circa 4.000 firme presso tutti i Fori italiani per l'abolizione dell'articolo 81 D.P.R. 115 del 2002, ovvero il famigerato limite dei sei anni di anzianità professionale per accesso all'Albo speciale del gratuito patrocinio. Illegittimo, a nostro parere, sotto il profilo costituzionale e delle più note convenzioni europee. I giovani Avvocati dell'ANPA hanno già sollevato varie eccezioni di illegittimità costituzionale interna, tra le quali quella del nostro Segretario nazionale Avvocato Ianò che è qui presente, innanzi al G.U.P. del Tribunale dei Minorenni di Catania, che poi ha dato adito alla famosa e discussa ordinanza della Corte Costituzionale in tema di gratuito patrocinio, la numero 291 del giugno del 2002. Non nascondiamo la nostra ferma opposizione a talune proposte di fare diventare obbligatorio l'esame di cassazionista per accedere al relativo Albo professionale. Una superiore idoneità professionale non la si può certo parametrare attraverso il mero decorso del tempo; viceversa quest'ultima può essere garantita solo attraverso un permanente aggiornamento e una sempre maggiore specializzazione, che caratterizzi l'intera carriera professionale del legale. Gentili congressisti, il tempo ristretto non mi permette di soffermarmi su tutte le materie che occupano il nostro congresso, e in particolare sull'ordinamento forense, sulla riforma generale della giustizia, l'ordinamento giudiziario e la rappresentanza unitaria dell'Avvocatura. Vi rimando al documento depositato agli atti di questo congresso, o che può essere chiesto a noi personalmente, che pure essendo composto da circa 20 pagine, non è certamente esaustivo del lavoro svolto dal nostro centro studi che ringrazio per la serietà con cui ha curato questo speciale compendio delle posizioni ANPA. Avviandomi alla conclusione di questo mio intervento mi preme ringraziare, a nome dell'intera comunità dell'ANPA, l'Ufficio di Presidenza dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura per l'ospitalità dataci in questa importante occasione. In particolare sento il dovere di ringraziare il Presidente Berti, il Presidente Danovi, il Presidente De Tilla e gli amici delle altre associazioni, che nell'ultimo periodo hanno ritenuto di accordarci stima ed affetto. Un caro saluto agli amici dell'AIGA ed al loro neo Presidente Papa, cui ho già espresso la disponibilità a collaborare per il raggiungimento di alcuni obiettivi talvolta comuni. Ciascuna associazione, ovviamente, nell'ambito della propria autonomia e specificità. Anche per questi motivi allarghiamo a loro, all'AIGA, l'invito rivolto all'Unione Camere Penali di rivedere la posizione di isolamento rispetto al dibattito instauratosi nell'Organismo Unitario dell'Avvocatura. Desidero in ultimo ringraziare i Presidenti dei Consigli dell'Ordine locali, che hanno sempre accolto favorevolmente l'attività delle nostre sezioni territoriali, tra cui la sezione di Verona, che saluto, ed un particolare saluto va ai rappresentanti qui presenti del Foro di Messina, cui mi onoro appartenere. Grazie.